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In occasione della mostra tenutasi al Museo TePoTraTos
Monticchiello, 22.07.2023 – 28.08.2023

Nell’immediatezza percettiva e nell’impatto visivo della tecnica utilizzata si definisce una prima lettura dei lavori di Antonella Lambardi: alla varietà delle carte del collage si sovrappongono piccoli elementi polimaterici in rilievo che creano effetti tridimensionali. Il gioco delle forme assemblate in modo apparentemente caotico viene poi arricchito e al contempo fuso dalla materia pittorica : pennellate di colore vivace si evidenziano, danno corposità alla superficie, sfumano nelle lontananze più morbide e allusive degli sfondi.

Materia e tecnica suggeriscono l’idea di uno sguardo che cattura la realtà per frammenti: l’occhio coglie le forme sulla traccia di suggestioni emotive e la mente le ricompone, secondo una visione fantastica quasi giocosa. Architetture, giochi, elementi della natura, lettere e numeri, estrapolati da una logica significante si mescolano, si sovrappongono, alludono al mondo reale e allo stesso tempo ad un mondo visionario, simile eppure diverso, onirico e poetico, in cui la dimensione razionale cede il passo all’emotività e al sogno.

I frammenti di architetture ricorrono in un gioco di stili eclettici, a volte come sospesi nello spazio, indicano un tempo contemporaneo e un tempo passato, luoghi vicini e lontani, in una sorta di fantastico caleidoscopio. Là dove l’architettura dovrebbe essere una costruzione di rigore e razionalità, qui diviene assemblaggio arbitrario, ironica, irrazionale, fantasia. La linea non è retta, non definisce ma rimane traballante: è un equilibrio instabile e incerto, sul filo dell’emozione, della poesia e del sogno.

Ci sono poi i personaggi che popolano queste visionarie città: bambini che occhieggiano da piccole porte socchiuse, si affacciano a improbabili finestrelle, bambini che vengono dal passato con il loro carico di vissuto. E ci sono gli animali: reali e nello stesso tempo fantastici, ludiche e affettuose presenze, ricordano gli animali parlanti delle fiabe e sembrano accompagnare, con la loro antica saggezza, oltre la soglia del reale.

E’ ancora una volta l’avventura di Alice che, passando oltre lo specchio, evade da una realtà quotidiana fin troppo conosciuta: la superficie specchiante è il passaggio verso un mondo parallelo, alla ricerca di un’altra dimensione, così come il cadere verso la profondità della terra, inseguendo il Coniglio Bianco, è varcare ciò che è sconosciuto e al contempo calarsi nella propria interiorità. Ma per accedere alla magia di questo mondo parallelo, alla ricerca del sé, è necessaria la disposizione immaginifica e poetica dell’infanzia.

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    Tanti piccoli particolari tridimensionali attraggono l'attenzione movimentando l'immagine e accompagnano lo sguardo a cogliere suggestioni e intravedere racconti.

    Antonella Lambardi
    info@antonellalambardi.it

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